Collimazione tramonto-solstizio d'estate = sorgere-solstizio d'inverno

 
 

Dopo la scoperta della presenza di paleoastronomia nel sito di Filitosa (si veda l'articolo http://www.artepreistorica.it/articolo.asp?idarticolo=38) è nata una fattiva collaborazione con il Centro di Archeoastronomia Corsa, ed in particolare con il ricercatore Antoine Mari Ottavi, il quale ha ulteriormente sviluppato la ricerca archeoastronomica sia nel sito di Filitosa sia in altri siti della Corsica. Da ciò è nata l'iniziativa per un convegno interdisciplinare da tenersi nel giugno 2004 (si veda l'articolo "Corsica: un progetto interdisciplinare ed un congresso per il solstizio d'estate 2004" http://www.paleoastronomia.com/articoli/shopexd.asp?id=101). Nella evidenza di una comune esperienza antropologica, documentata dalla presenza di statue-stele e statue-menhir, si è impostata una possibilità di ricerca di comuni archetipi, presenti sia nella Lunigiana sia in Corsica. I ricercatori corsi hanno così potuto identificare la presenza in Corsica dell'elemento "losanga", il più antico degli elementi esoterici legati al rapporto energia/forma (si vedano gli articoli "Bomblos Cave" http://www.paleoastronomia.com/articoli/shopexd.asp?id=72 e "Le losanghe di Lunigiana e la Tradizione della Lasagna" http://www.paleoastronomia.com/articoli/shopexd.asp?id=88).
L'elemento losanga era inserito in un megalite orientato sito presso Niolu, posizionato in vista del Monte Cinto, e composto di tre grandi elementi formanti una apertura diretta a NW.
Appena ricevuta la strabiliante notizia, è stato effettuato un sopralluogo nel sito ed è emerso, dai primi accertamenti fatti con la bussola, lo stesso orientamento del "quadrilithon" del Caprione, ed è anche scattata l'ipotesi che si trattasse di una stazione di osservazione astronomica completa, capace di far rilevare prove di allineamenti sia sostiziali sia equinoziali. Oltre che da elementi di natura astronomica l'ipotesi era suffragata dalla presenza di una pietra conica con grande coppella (peraltro contenente ancora acqua piovana, così come vissuto durante la precedente scoperta del megalite con losanga effettuata nel Lozère - Massiccio Centrale di Francia) posizionata di fronte al "trilithon", secondo la stessa morfologia allora notata nel "quadrilithon" posto presso il Signal de Randon nel Lozère (si veda l'articolo http://www3.shiny.it/caprione/roma.htm e l'articolo "Oriented structures in Lunigiana (Italy) Lozère (France) and Teufelstein (Stiria)" http://www.paleoastronomia.com/articoli/shopexd.asp?id=44).
Essendo prossimo il periodo dell'equinozio di autunno, si è atteso questo periodo per fare una osservazione diretta dei fenomeni previsti. Ai ricercatori corsi è così capitato di poter vivere il magico momento della perfetta collimazione del sorgere del Sole con il foro posizionato in una grande roccia, al di sotto della quale era stata osservata la presenza di un "solium" (sedile orientato) scavato nella roccia stessa. Dopo di questa prima eccezionale verifica sul campo, si è atteso il momento del Solstizio d'Inverno. Ai ricercatori corsi è così capitato di poter vivere per una seconda volta il magico momento in cui il Sole Sostiziale penetra la grande apertura del "trilithon" di Niolu, illuminando la prima neve della stagione.
Fra i tre megaliti orientati, contenente la morfologia della losanga, quello di Niolu è decisamente il più grande. I tre megaliti a losanga, del Caprione, del Lozère e di Niolu, formano un triangolo isoscele, con il vertice nel Lozère, e con entrambi i lati di 503 chilometri fra il Lozère e la Lunigiana e fra il Lozère e la Corsica. Si noti inoltre come il lato Corsica-Lozèere sia orientato a 300° gradi, l'angolo col quale nel Caprione si forma la farfalla dorata (si veda anche l'articolo "The Gilded Butterfly" http://www.paleoastronomia.com /articoli/shopexd.asp?id=74).

 

Il Sole equinoziale a Niolu
Prova di asse equinoziale