Foto E. Calzolari.
Foto E. Calzolari.
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Il sito mostra nel toponimo la propria natura di luogo ricco
d’acqua; esso è caratterizzato dalla presenza di un megalite cilindrico,
in Dolomia, con sette coppelle sulla propria sommità, con quella centrale
più grande.
Le microforme carsiche presenti nell’area farebbero, ad una
prima analisi, pensare ad un’origine naturale delle “coppelle”, ma la
straordinaria simmetricità circolare del sistema, non riscontrata
in altre rocce affioranti nell’area, fa invece propendere per una forma mista
“naturale-antropica”.
Questo non è un caso isolato nell'area spezzina poichè
anche la pietra-altare del
Persico di Campiglia appare incisa
con un cerchio di coppelle così come la pietra fallica del sito
di Canaa Granda; nel Persico le coppelle sono nove, sempre con la coppella
centrale più grande.
Ciò è spiegabile con la più ampia superficie
offerta dalla pietra altare.
L’impianto semantico è però identico, essendo
la coppella il contenitore dell’acqua sacra della Dea Madre, dispensatrice
della vita, ed essendo il cerchio il segno propagatore dell’energia concentrata
della Dea (Gimbutas M., 1990). |