BRANZI



(Foto E. Calzolari)

Nei Monti Branzi (etimologia celtica da bram = pietra fallica) in una tenuta sita nella grande dolina di Campo de Già si rinviene un’area sacra con una grande ara, una pietra fallica, una pietra con seggio vulviforme, una pietra a sessola con due fori, uno per l’entrata ed uno per l’uscita dell’acqua (?).
La grande ara è costituita da una pietra a forma di rudimentale losanga, spezzata in tre parti, che è posta sopra una base alta circa cm 80, cava all’interno a forma di cilindro, portante due fori simmetrici, passanti interno-esterno, posti ad un angolazione di circa 100°
La struttura appare enigmatica, sia per quanto concerne la sua funzionalità, sia per quanto attiene la propria provenienza, sia per le cause o per il processo per cui la tavola è stata spezzata in tre parti, problemi questi che l’analisi geologica, pur avanzatissima, non può risolvere, e che attengono al megalitismo nel suo rapporto funzionale uomo-pietra.
Le analisi geologiche hanno fatto emergere come la Base e la Tavola siano costituite da rocce diverse, ma la cosa interessante è che la Tavola dell'ara, una dolomia molto luminescente, possiede caratteristiche non riscontrate in alcun affioramento presente sul promontorio e quindi sembra di provenienza extra-Caprione.

 

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